Super ecobonus al 110%
Super ecobonus al 110%
Super ecobonus al 110%, ora è legge: le cose da sapere prima di far partire i lavori
Con la conversione parlamentare del DL Rilancio in legge
(e le istruzioni ministeriali che seguiranno all’approvazione definitiva),
la macchina del super eco bonus si prepara a partire a pieno regime dopo la pausa estiva.
Super ecobonus al 110% in condominio: i tetti di spesa massimi per il super ecobonus
Rispetto alla previsione del decreto sono cambiati infatti i tetti di spesa massimi
per i lavori in condominio per la coibentazione degli edifici, ora si possono ottenere :
- 40 mila euro per unità immobiliare nei condomini da due a otto abitazioni
- 30 mila per i condomini da nove abitazioni e oltre.
Va però detto che i lavori costano proporzionalmente meno nei condomini grandi:
il costo complessivo della progettazione, permessi, sicurezza, installazione dei ponteggi ecc in un edificio da 10 abitazioni
è infatti più basso di quello necessario per 100 abitazioni ma certo non è dieci volte inferiore.
Super ecobonus al 110% in condominio: cambiare la caldaia con il super ecobonus
Sempre per i condomini, scendono anche i tetti per il cambio della caldaia:
- 20 mila per i condomini da due a otto unità immobiliari
- 15 mila euro per le unità più grandi.
Chi rischia di perdere in maniera significativa rispetto al testo originario sono i condomini medio piccoli
e al loro interno, le case di maggiore dimensione perché il riparto millesimale delle spese rischia di farle “sforare”.
Attenzione quindi soprattutto alla ripartizione millesimale dei costi:
chi ha molti millesimi constatando che non otterrebbe per intero il bonus potrebbe far venire meno la maggioranza.
Super ecobonus al 110% per case indipendenti e le villette a schiera: il tetto di spesa per il super ecobonus
Novità per le case unifamiliari.
La conversione parlamentare prevede la possibilità di estendere il bonus anche alle seconde case (non più di due),
mentre non è possibile usufruire dell’agevolazione nel caso di abitazione di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
Il tetto di spesa ammesso è
- 50 mila euro per la coibentazione dell’edificio
- 30 mila euro per il cambio della caldaia.
Il problema dell’estensione del bonus alle villette a schiera infine è stato superato prevedendone l’applicabilità alle
“unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno”.
Questo però significa che in un condominio con le abitazioni servite da impianto autonomo di riscaldamento
non sarà possibile usufruire dell’ecobonus 110% sul cambio della caldaia singola,
perché non si tratta di un lavoro condominiale e l’unità immobiliare non è funzionalmente indipendente.
Le questioni aperte del super ecobonus al 110% : la congruità dei costi
Le principali questioni aperte e che potranno essere chiarite solo da circolari del Ministero dell’Economia e Finanza
riguardano la congruità dei costi e le modalità di cessione del credito.
Per quanto riguarda i primi ricordiamo che le modalità di definizione della congruità dei costi sono discriminanti
perché se l’intervento viene a costare più dei parametri che saranno definiti dal MEF la parte in eccesso non è agevolabile.
La base di calcolo potrebbero essere i prezziari provinciali delle opere edili.
C’è anche un altro aspetto da considerare prima di dare il via ai lavori:
avere la certezza che apporteranno a un miglioramento di due classi energetiche.
Super ecobonus al 110% – La cessione del credito
Anche per dare il via libera alla cessione del credito sono necessarie le istruzioni ministeriali.
Il mondo bancario si sta già attrezzando .
I prodotti finanziari disponibili sul mercato dopo l’emanazione delle circolari attuative prevederanno l’acquisto dei crediti di imposta dei contribuenti,
sia nella forma diretta sia attraverso la cessione alle aziende, restituendo così la liquidità necessaria al sistema per sostenere gli interventi di riqualificazione.
Va infatti considerato che ben difficilmente un’impresa edile, soprattutto se medio piccola,
dispone della liquidità necessaria per non farsi pagare dalla committenza e attendere il rimborso fiscale.
Tratto da:
https://www.corriere.it/economia