Il Salva Casa è legge

Il Salva Casa è legge : La nota di ANCE sulle modifiche al Testo Unico Edilizia

In un interessante documento, l’Associazione riporta le modifiche apportate dal decreto n. 69/2024

e soprattutto dalla legge di conversione al d.P.R. n. 380/2001

Il Decreto Salva Casa è ormai legge e la sua conversione ha portato soprattutto con sé

diversi cambiamenti al testo originario del provvedimento.

Il decreto Salva Casa è legge: la nota ANCE con tutte le novità

Proprio sulle modifiche e integrazioni contenute infine nella legge di conversione,

ANCE ha pubblicato una prima nota esplicativa, riportante soprattutto le principali novità,

esprimendo anche soddisfazione per l’accoglimento da parte del Parlamento quindi

di numerose proposte emendative che rispondono a quanto auspicato dall’Associazione.

Dopo la premessa, il documento è così suddiviso:

Attività edilizia libera – art. 6, comma 1, lett. B-bis e b-ter) d.P.R. n. 380/2001
Stato legittimo – art. 9 bis d.P.R. n. 380/2001
Cambi di destinazione d’uso – art. 23 ter d.P.R. n. 380/2001
Tolleranze costruttive ed esecutive – art. 34 bis d.P.R. n. 380/2001
Casi particolare di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo – art. 34 ter d.P.R. n. 380/2001 Accertamento di conformità per difformità parziali e variazioni essenziali – art. 36 bis d.P.R. n. 380/2001
Variazioni essenziali immobili vincolati – art. 32 d.P.R. n. 380/2001
Deroga requisiti igienico sanitari in attesa di riforma- art. 24 d.P.R. n. 380/2001
Recupero sottotetti – art. 2 bis d.P.R. n. 380/2001
Alienazione immobili abusivi – art. 31 d.P.R. n. 380/2001
Destinazione di una parte dei proventi derivanti dalle sanzioni- art. 1, comma 2, D.L. n. 69/2024
Strutture amovibili temporanee-covid 19 – art. 2 D.L. n. 69/2024

Ricorda ANCE come le modifiche al d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) mirano a semplificare soprattutto la normativa esistente,

ad esempio attraverso un nuovo regime delle tolleranze più ampio,

nonché misure specifiche per facilitare la vendita degli immobili,

come nuove modalità per dimostrare lo stato legittimo e quindi una sanatoria semplificata per molte difformità.

Secondo l’Associazione, per la prima volta si cerca di affrontare in modo sistematico alcune problematiche

che in passato avevano trovato delle soluzioni “straordinarie” e temporanee,

con un approccio che rappresenta un primo tentativo di risolvere le questioni in maniera soprattutto più strutturata

e migliorarne quindi la gestione complessiva di alcune problematiche frequenti nella prassi.

Tra le novità più rilevanti già presenti nel testo del D.L. n. 69/2024 ANCE segnala:

l’estensione della nuova procedura per l’accertamento di conformità in sanatoria anche alle variazioni essenziali;
la possibilità di regolarizzare le varianti ante ’77;
l’eliminazione della previsione che considerava sempre come variazioni essenziali le difformità parziali realizzate su immobili vincolati;
la possibilità di attestare la conformità di locali che abbiano superfici e altezze ridotte;
infine la possibilità di agevolare il recupero dei sottotetti, ferma restando la disciplina regionale più favorevole.

Tra le proposte emendative di modifica al testo originale del provvedimento si segnalano, invece, le seguenti:

ulteriori semplificazioni per la dimostrazione dello stato legittimo;
applicazione della tolleranza del 2% anche alle misure minime in materia di distanze e requisiti igienico-sanitari;
nuova tolleranza del 6% per unità immobiliari con superficie utile sotto i 60mq;
eliminazione della previsione per cui il tecnico abilitato debba verificare la sussistenza di possibili limitazioni dei diritti dei terzi e quindi di procedere alla loro eliminazione;
semplificazione soprattutto delle condizioni per ottenere la sanatoria;
possibilità di effettuare i cambi d’uso su singole unità immobiliari anche senza opere (con precisazione di cosa debba intendersi per “senza opere”) e possibilità quindi per le Regioni di prevedere ulteriori livelli di semplificazione;
possibilità quindi di destinare una parte dei proventi delle sanzioni per l’incremento dell’offerta abitativa.