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Boom delle case indipendenti e con giardino

Boom delle case indipendenti e con giardino

Boom delle case indipendenti e con giardino

Boom delle case indipendenti e con giardino, dopo il coronavirus

Bene anche le unità indipendenti e gli attici

A giugno le domande di case con giardino sono cresciute di oltre il 70%.

Dopo l’esperienza del lockdown, è cambiato il modo di pensare alla propria abitazione e alle caratteristiche che dovrebbe avere.

L’indagine ha da subito iniziato a monitorare il fenomeno  e a livello nazionale, si registra un aumento di richieste di abitazioni spaziose indipendenti e, soprattutto, con spazi esterni.

A giugno, le richieste di case con giardino privato sono cresciute del 73% rispetto a prima della quarantena,

segnale di come la maggior parte delle persone percepisca ora come fondamentale la possibilità di poter avere un piccolo spazio verde a disposizione

(forse anche per la paura di un nuovo futuro lockdown).

Cresce anche il desiderio di poter avere una maggior privacy, anche da vicini e condomini

con un maggior interesse nei confronti delle case indipendenti, a +48% rispetto alle ricerche nei mesi pre-covid19.

Anche gli attici fanno più gola oggi di quanto non fosse in passato, con ricerche in crescita del 30,5%.

La tendenza, dunque, è quella a cercare una casa migliore, più spaziosa, che consenta di avere i propri spazi e

un’organizzazione migliore delle attività familiari, anche grazie alla nuova disponibilità delle banche alla concessione di mutui a tassi vantaggiosi.

Non va trascurato, infatti, la scelta di molte aziende di far proseguire lo smart working ancora per diversi mesi.

In molti casi, dunque, si hanno più membri della famiglia che lavorano da casa, magari con figli piccoli o che devono studiare.

Boom delle case indipendenti e con giardino

Ci sono, però, alcune località che sembrano andare in controtendenza, come Rimini, Napoli e Firenze.

Qui la ricerca di monolocali cresce di oltre il 20%.

Il trend, in realtà, è facilmente spiegabile con il fatto che si tratta di città fortemente turistiche,

che si preparano ad ospitare migliaia di arrivi nei prossimi mesi

(o, almeno, questo è l’auspicio delle amministrazioni e degli imprenditori),

richiamando non solo turisti, ma anche nuovi lavoratori.

Se negli anni passati la tendenza era quella di dividere l’appartamento con colleghi, altri lavoratori o studenti, ora,

anche alla luce degli ultimi fatti sanitari, si preferisce optare per case più piccole, con canoni di locazione più bassi

che permettano al singolo di sostenere la spesa senza problemi e senza dover cercare persone con cui dividere i costi.

Nei prossimi mesi il mercato degli affitti continuerà ad essere piuttosto dinamico e investire nel mattone come bene rifugio

tornerà ad essere una delle migliori soluzioni.

Oggi, quasi il 10% del parco immobiliare italiano è in affitto, ma ancora molti immobili potrebbero essere messi a reddito.

Il 12%, infatti, attualmente è inutilizzato, già proposto in vendita oppure tenuto a disposizione come seconda casa

e potrebbe essere concesso in locazione prossimamente.

Anche diversi immobili che venivano proposti con la formula dell’affitto breve come alloggi per i turisti,

soprattutto quelli gestiti dai proprietari in fai-da-te, in maniera poco organizzata e con una redditività ridotta,

potrebbero tornare disponibili per la locazione abitativa, visti i contraccolpi sul turismo che l’emergenza sanitaria sta determinando sul settore turistico.

Tratto da :

https://www.ilsole24ore.com