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Le imposte per l’acquisto di una casa

Le imposte per l'acquisto di una casa

Le imposte per l’acquisto di una casa

Le Imposte per l’acquisto di una casa dipendono da diversi fattori e variano a seconda che il venditore sia un “privato” o un’impresa e l’acquisto venga effettuato in presenza o meno dei benefici “prima casa”.

Le imposte quando si acquista da un’impresa

Se il venditore è un’impresa, la regola generale è che la cessione è esente da Iva, in questo caso, quindi, l’acquirente dovrà pagare le imposte:

– di registro in misura proporzionale del 9%

– ipotecaria fissa di 50 euro

– catastale fissa di 50 euro.

Tuttavia, in taluni casi al posto della Imposta di registro, si applica l’IVA, in particolare :

– alle cessioni effettuate dalle imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati entro 5 anni dalla ultimazione

della costruzione o dell’intervento oppure anche dopo i 5 anni, se il venditore sceglie di assoggettare l’operazione a Iva

(la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare)

-alle cessioni di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali, per le quali il venditore sceglie di sottoporre l’operazione a Iva

(anche in questo caso, la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare).

In questi casi, l’acquirente dovrà pagare le seguenti imposte:

– IVA al 10%  per le cessioni e gli atti di costituzione di diritti reali di case di abitazione (anche in corso di costruzione)

classificate o classificabili nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, qualora non sussistano i requisiti per fruire delle agevolazioni “prima casa”;

-oppure l’IVA al 22% per le cessioni e gli atti di costituzione di diritti reali aventi a oggetto immobili classificati o classificabili nelle categorie A/1, A/8 e A/9:

 registro fissa di 200 euro;

–  ipotecaria fissa di 200 euro;

– catastale fissa di 200 euro.

Le imposte per l’acquisto di una casa – quando si acquista da un privato

Se il venditore è un privato, l’acquirente dovrà pagare le imposte:

– registro proporzionale del 9%

– ipotecaria fissa di 50 euro

– catastale fissa di 50 euro.

In caso di acquisto da impresa o da privato, si può richiedere l’applicazione delle imposte con il sistema del “prezzo valore”.

In ogni caso (acquisto da impresa o acquisto da privato), le imposte di registro, ipotecaria e catastale

sono versate dal notaio al momento della registrazione dell’atto.

ATTENZIONE!

Sia quando si compra da un’impresa in esenzione dall’IVA, sia quando si compra da un privato,

l’imposta di registro proporzionale non può comunque essere di importo inferiore a 1.000 euro.

Tuttavia, l’importo effettivamente da versare potrebbe risultare inferiore per effetto dello scomputo

dell’imposta proporzionale già versata sulla caparra quando è stato registrato il contratto preliminare.

Gli atti assoggettati all’imposta di registro proporzionale e tutti gli atti e le formalità necessari per effettuare gli adempimenti

presso il catasto e i registri immobiliari sono esenti dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie.

LE IMPOSTE PER L’ACQUISTO DI UNA CASA, SENZA BENEFICI “PRIMA CASA”

PRIVATO o IMPRESA

REGISTRO 9% (minimo di 1.000,00 euro) + IPOTECARIA 50,00 euro + CATASTALE 50,00 euro

(con vendita esente da Iva)

 IMPRESA

IVA 10% (22% per gli immobili A/1, A/8 e A/9) + REGISTRO 200,00 + IPOTECARIA EURO

(con vendita soggetta a Iva)  200,00 euro CATASTALE 200,00 euro

La base imponibile per il calcolo delle imposte

Quando la vendita della casa è soggetta a Iva, la base imponibile su cui calcolare l’imposta sul valore aggiunto

(10% o 22% a seconda dei casi) è costituita dal prezzo della cessione.

In questo caso, come detto, le imposte di registro, ipotecaria e catastale si pagano in misura fissa (200 euro per ognuna di esse).

ATTENZIONE:

Se l’importo del corrispettivo indicato nell’atto di cessione (e nella relativa fattura) è diverso da quello effettivo,

l’acquirente, anche privato (cioè non soggetto Iva) è responsabile in solido con il venditore per il pagamento

dell’IVA relativa alla differenza tra il corrispettivo effettivo e quello indicato, nonché della relativa sanzione.

In questa situazione, l’acquirente, soggetto privato, può regolarizzare la violazione versando la maggiore imposta

dovuta entro 60 giorni dalla stipula dell’atto.

Dovrà inoltre presentare all’Agenzia delle Entrate, entro lo stesso termine, una copia dell’attestazione

del pagamento e delle fatture regolarizzate.

 Tratto da :  AGENZIA INFORMA GUIDA PER L’ACQUISTO DELLA CASA

https://www.notariato.it

https://www.agenziaentrate.gov.it